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Cari amici,
dopo due anni di pubblicazioni, l'avventura di Enigma Amiga Life arriva alla conclusione. L'ultimo numero ufficiale, il 120, risale al maggio del 2001. Il brusco "stop" ci è stato imposto dal nostro editore, che in quel periodo si era venuto a trovare in una fase di difficoltà economica, tuttora non risolta. Nei mesi successivi abbiamo cercato disperatamente di proseguire le pubblicazioni. Le abbiamo provate davvero tutte: trovare un nuovo editore, cambiare formula editoriale, addirittura abbandonare la carta a favore di una formula totalmente sul web. Le difficoltà erano enormi, ma volevamo assolutamente trovare una soluzione, anche e soprattutto per i nostri lettori, con i quali non ci sembrava giusto interrompere così bruscamente e unilateralmente il dialogo che, così stretto e ricco di soddisfazioni per entrambi, andava avanti da due anni. Dopo mesi di tentativi, siamo però costretti ad alzare anche noi bandiera bianca. D'altronde, non si poteva certo tentare all'infinito, e crediamo che una parola di certezza sia necessaria, soprattutto nei confronti degli abbonati, che aspettano ormai da diversi mesi di sapere cosa ne è della loro rivista. Il nostro editore sembra ormai essersi avviato verso la strada del fallimento. Trovare altri editori disposti ad investire su Amiga è, come si può immaginare, pura utopia; e proseguire in altre forme, nello stato attuale in cui versa il mercato Amiga (o, meglio: nell'assenza, ormai, di un mercato Amiga), sarebbe puro volontariato. Il lettore ci scuserà, ma non ce la sentiamo. Gli abbonati interessati a chiarire la loro posizione possono rivolgersi all'ufficio abbonamenti, il cui indirizzo e numero di telefono sono presenti in ogni numero di Amiga Life. Che dire, a bilancio di due anni di pubblicazioni? E' stato bello finché è durato. D'altronde lo stesso Amiga, computer che ci ha appassionato fin dalla sua nascita sedici anni fa, ci pare abbia ormai fatto il suo tempo. E' ormai tempo di essere sinceri fino in fondo: avevamo smesso da tempo di credere in Amiga, e nelle capacità di Amiga Inc di resuscitare la piattaforma. Perché ormai di questo si tratta: di resurrezione, perché un morto lo si può solo resuscitare. Ammesso che sia necessario farlo. Qua fuori è pieno di sistemi operativi più o meno simili ad Amiga, in grado di non far rimpiangere il computer dalla palla bianca e rossa. Muore l'Amiga, ma non muore l'amighismo. Oggi più che mai, c'è bisogno di cultura informatica. C'è bisogno di utenti che sappiano usare il computer, e non farsi usare. C'è bisogno di programmatori che sappiano sfruttare a fondo le potenzialità, immense, dei computer di oggi. Che siano in grado di cavalcare questa potenza, senza esserne schiavi. Questo è l'amighismo. Chissà: magari ci ritroveremo, fra qualche anno, utenti di sistemi diversi, redattori e lettori di riviste diverse... ma sempre amighisti. Prima di chiudere, consentiteci di rivolgere a lettori e abbonati un ringraziamento speciale. La vostra fedeltà ci ha consentito di proporvi per ben due anni, da settembre 1999 fino a maggio 2001, ogni mese, un numero di Amiga Life. Come piccolo regalo di commiato, abbiamo pensato di pubblicare in questo sito il materiale mai rilasciato e quindi tuttora "inedito". Si tratta degli articoli in preparazione, che probabilmente sarebbero stati pubblicati nei numeri 121 e 122 di Amiga Life. Siamo sicuri di fare cosa gradita, e in questo momento i nostri pensieri sono rivolti innanzitutto agli abbonati, che ci hanno dato fiducia e hanno visto interrompere così bruscamente le pubblicazioni della rivista. A tutti un caro saluto, e un arrivederci La redazione di Amiga Life
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